Davide Rebuffa (Torino 1960), ha intrapreso lo studio del liuto come autodidatta, basandosi
sui trattati storici, ed ha in seguito approfondito la prassi esecutiva del repertorio
rinascimentale e barocco, studiando, in diversi paesi Europei, in particolare con Hopkinson
Smith (liuto, tiorba e chitarre antiche).
Tra i primi italiani a riscoprire il liuto negli anni Settanta, fu allora l'unico a
dedicarsi anche al liuto medievale, al liuto arabo e in seguito ai mandolini antichi suonati
con la tecnica descritta nelle fonti dell'epoca.
Come liutista e musicologo svolge da più di trent'anni un'intensa opera di ricerca e
divulgazione sul liuto attraverso attività didattica, concerti, registrazioni,
pubblicazioni e conferenze. Ha suonato come solista e continuista (liuti, tiorba, chitarre e
mandolini storici) per alcune delle più importanti rassegne e teatri internazionali e
ha registrato per Tactus, Glossa, Brilliant Classics e per radio e televisioni nazionali
ed estere.
E' fondatore di vari ensemble di musica medievale, rinascimentale e barocca fra i
quali: Accademia Bugella Civitas (1994), Accademia dei Desiosi (2004),
I Sonatori Sconcertati (2005), Ensemble Schifanoia (2006),
La Compagnia dei Temperamenti Ineguali (2007); e direttore del
Centro Studi Piemontese di Musica Antica (1991), e del Festival
Internazionale di Musica Antica Bugella Civitas di Biella (dal 1994).
Con Lorenzo Girodo ha co-diretto per molti anni l'Ensemble Clerici Vagantes.
Nel 2013 ha fondato con Mauro Squillante The Early Mandolin Academy,
un'istituzione di riferimento internazionale per lo studio dei mandolini
del Sei e Settecento.
Studioso e collezionista di strumenti a pizzico storici e relativa iconografia,
ha curato l'allestimento ed il catalogo di mostre di strumenti antichi
(fra le quali: con Lorenzo Girodo: Vedere la Musica;
Gli arnesi della Musica; con Giovanni Accornero: La Chitarra:
quattro secoli di capolavori; C. A. Carutti, Passioni di un Collezionista;
con Dinko Fabris Liuti del Mediterraneo, ed è stato invitato a tenere conferenze
e masterclass presso Conservatori, Università e Istituzioni internazionali fra cui la
Schola Cantorum Basiliensis.
E' autore del primo libro sulla storia del liuto (L'Epos, Palermo, 2012) che, unico
per ampiezza divulgativa e dettaglio documentario, si pone come saggio di riferimento
internazionale per la conoscenza e lo studio di tutti gli strumenti appartenenti alla
famiglia del liuto e delle loro trasformazioni organologiche.
Alla costante ricerca della restituzione sonora delle proprie ricerche musicologiche,
la sua attuale attività concertistica e discografica sono dedicate principalmente
all'utilizzo di liuti, chitarre e mandolini seicenteschi e settecenteschi, originali,
che fanno parte di importanti collezioni private. Le sue interpretazioni – pur basandosi su
una rigorosa lettura delle fonti e
della prassi esecutiva dell'epoca – cercano di offrire all'ascoltatore moderno l'esperienza
emozionale il più possibile
vicina allo spirito del linguaggio musicale del passato, attraverso un'attenta percezione del
contesto e della destinazione sociale del far musica, nonchè maggiore profondità
espressiva e vitalità attraverso la prassi dell'ornamentazione estemporanea.
Collabora come musicologo con il Centre d'Etudes Supérieures de la Renaissance
dell'Università ''François-Rabelais'' di Tours (CNRS). Insegna strumenti a pizzico storici
presso il Centro Studi Piemontese di Musica Antica di Biella, Liuto Medievale e
Mandolino Barocco presso il Conservatorio ''A. Pedrollo'' di Vicenza.